I 4 vantaggi del SSD, il sostituto dell’hard disk tradizionale

Scopri i 4 vantaggi del SSD rispetto all'HDD tradizionale: prestazioni superiori, maggiore resistenza, versatilità e facilità di recupero dati. Perfetto per migliorare produttività e sicurezza.
I 4 vantaggi del SSD, il sostituto dell’hard disk tradizionale

Il SSD (Solid State Drive) sta rapidamente sostituendo il classico HDD (Hard Disk Drive) nel mercato dello storage. Questo cambiamento ha un impatto significativo, anche per quanto riguarda la gestione e il recupero dei dati, poiché la metodologia è diversa rispetto ai dischi rigidi tradizionali. Scopriamo i quattro principali vantaggi del SSD.

1. Prestazioni decisamente superiori

Il SSD offre una velocità incredibile rispetto al tradizionale HDD (leggi anche i vantaggi di un hard disk meccanico). Mentre un HDD copia tra i 100 e i 175 MB al secondo, un SSD arriva a scrivere a una velocità tra 300 e 1500 MB/s. La differenza in lettura è ancora più marcata: un HDD raggiunge al massimo 200 MB/s, mentre un SSD può arrivare fino a 3200 MB/s. Questo grazie all’assenza di parti meccaniche che rallentano il processo, come le testine di lettura dei piatti rotanti presenti negli HDD.

Con un SSD, il tuo computer si avvia più velocemente, i programmi si aprono in meno tempo e la navigazione in internet è più fluida. Un vantaggio che migliora la produttività e l’esperienza d’uso complessiva.

2. Maggiore resistenza a urti e temperature

Uno dei problemi principali degli HDD è la loro vulnerabilità agli urti leggi anche (cosa succede quando cade un hard disk) e al calore, che può causare danni fisici irreversibili. Il SSD, invece, non avendo parti meccaniche in movimento, è molto più resistente a questi fattori. Questo significa che il rischio di perdita di dati a causa di cadute o temperature elevate è molto ridotto. Inoltre, il SSD produce meno calore e quindi riduce i rischi di surriscaldamento. Anche se il SSD non è indistruttibile, la sua affidabilità è decisamente maggiore rispetto all’HDD, soprattutto in ambienti difficili.

3. Più formati e maggiore versatilità

Il SSD utilizza la memoria Flash, una tecnologia che non richiede alimentazione per mantenere i dati. Questo tipo di memoria è presente in una vasta gamma di dispositivi oltre ai classici dischi interni o esterni: smartphone, tablet, chiavette USB, console di gioco e molti altri. La versatilità del SSD supera di gran lunga quella dell’HDD, che è limitato a pochi formati.

Nel 2020, i SSD hanno superato gli HDD in termini di vendite globali, secondo i dati di Trendfocus, e Microsoft sta spingendo per l’adozione della memoria Flash per i dispositivi che utilizzano Windows 11. Anche nei data center, il SSD sta conquistando sempre più terreno e si prevede che entro il 2025 il SSD prenderà definitivamente il sopravvento sull’HDD.

4. Il controller del SSD semplifica il recupero dei dati

Il recupero dei dati su un SSD segue una logica diversa rispetto a quella di un HDD. Non ci sono componenti meccanici come motori o testine di lettura da sostituire. In caso di guasto, il recupero dati richiede la rimozione dei componenti e l’utilizzo del controller, il microprocessore che gestisce la distribuzione dei dati tra le celle di memoria, simile a un sistema RAID.

La conoscenza approfondita del controller da parte dei professionisti del recupero dati è essenziale per ricostruire correttamente i file persi. Con l’aumento delle vendite di SSD, anche la comprensione di questi controller è migliorata, facilitando il recupero dei dati in caso di malfunzionamento.

In caso di guasto logico o fisico, il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un laboratorio specializzato per massimizzare le possibilità di recupero dei dati.

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Luca Rossi

Esperto appassionato di informatica, con una specializzazione nel campo del recupero dati e della sicurezza digitale. Da diversi anni contribuisco come content creator presso RecDati.

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